Una proposta di trekking di alta montagna che, a fine giornata, offre nei tambos (in lingua quechua “rifugio”, anticamente luoghi di sosta per i chasquis, i messaggeri che percorrevano a piedi l’enorme impero incaico), costruzioni in pietra ed altri materiali locali, quelle semplici comodità necessarie a ritemprare le forze per la tappa del giorno dopo.
In aggiunta a questa caratteristica, il Camino del Apu Ausangate (Apu è l’appellativo delle montagne ritenute benevole, protettrici) ha il pregio di essere un progetto socialmente meritevole, organizzato da un noto tour operator di Cusco, Auqui Mountain Spirit, in collaborazione con le comunità indigene Chillca e Osefina, allevatori di lama e alpaca.
Il progetto di questo spettacolare trekking è nato per preservare le straordinarie bellezze del paesaggio andino attraverso un turismo qualificato e rispettoso dell’ambiente, contribuendo anche al miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti della regione della Cordigliera Vilcanota. I servizi accessori del trekking, infatti, sono forniti dagli stessi abitanti del posto, coinvolti nel trasporto del bagaglio pesante dei viaggiatori sui loro lama, nell’approvvigionamento e preparazione del cibo e dei tessuti tipici per l’arredamento delle stanze e nel riciclaggio del materiale di scarto.
Il programma del Camino dell'Apu Ausangate è nato dalla collaborazione tra i llamichus e i cocheros (pastori andini) e il tour operator, che hanno organizzato un percorso di trekking in grado di soddisfare le esigenze degli spiriti più avventurosi senza rinunciare al giusto comfort e all’autenticità del contatto con la popolazione coinvolta nella gestione dell’ospitalità.
La proposta è rivolta agli appassionati di geologia andina, della flora e fauna di alta montagna e a tutti coloro che sanno apprezzare la bellezza dei maestosi paesaggi delle Ande, che arriveranno in paesaggi incontaminati , lontani dalle più usuali mete turistiche, senza dimenticare il giusto rispetto dovuto sia all’ambiente che alle popolazioni che vi vivono.
Il programma di cinque giorni prevede tappe di varia difficoltà di circa sette ore di cammino al giorno (sono previsti cavalli per chi soffrisse di alta montagna o si sentisse troppo stanco), al termine delle quali i partecipanti verranno ospitati nei piccoli e nuovissimi alberghi che, situati tra i 4.300 ed i 4.800 mt., sono i più alti al mondo e offrono una vista spettacolare sui picchi ed i ghiacciai della Cordigliera Vilcanota e sul grandioso Ausangate.
Tutti i tambos sono privi di elettricità e di altre fonti di luce artificiale (il gas propano è usato per la cucina mentre la legna viene utilizzata per i camini), ma offrono acqua calda e servizi privati per le camere, arredate con mobili in legno e tessuti della tradizione locale. Ogni sera, dopo la cena con piatti tradizionali alla luce di candele e lanterne, le comunità locali daranno il benvenuto agli ospiti con la loro musica, sotto un magnifico cielo stellato.
Il punto di partenza è la città di Cusco, da dove inizia l’avvicinamento in autobus al primo punto di sosta. Percorsa la fertile valle del Vilcanota si sale alla valle di Pitumarca, lungo la spettacolare gola di Japura. Il pernottamento è nel Chillca Tambo, a 4.300 mt., con belle viste sul monte Huayna Q’ampa.
Il giorno seguente i ghiacciai della valle di Pampa Uyuni accompagnano il cammino, così come i numerosi lama e alpaca che vivono nella zona, fino ad arrivare al Machuracay Tambo, posto ai piedi del Apu Ausangate. Il terzo giorno è sicuramente quello più impegnativo, con la salita al passo di Palomichayoc, ad una altezza di circa 5.100 mt , ma che gratifica i camminatori con un panorama indimenticabile di impressionanti ghiacciai. La sosta è prevista all’Anantapata Tambo, costruito dalla comunità Chillca, come contributo al progetto turistico.
La parte più spettacolare del trekking è forse quella che si può godere durante il quarto giorno di cammino lungo pareti montagnose dagli strati rossi, gialli, ocra, grigi e azzurri, accompagnati dagli sguardi timidi delle vigogne selvatiche. L’Huampococha Tambo è l’ultimo degli accoglienti alberghi del percorso e si trova nel territorio della comunità di Osefina, che partecipa anch’essa a questo progetto di turismo solidale ed ecocompatibile.
Data la bravura delle tessitrici indigene, è l’occasione giusta per interessanti acquisti di tessuti da riportare il giorno seguente al Cusco dove, dopo una salita al passo di Anta ed altri paesaggi indimenticabili, l’autobus riporta i fortunati escursionisti.
Informazioni utili
Per partecipare a questi trekking si può visitare il sito http://andeanlodges.com/
Un'utile guida di viaggio in lingua inglese, con molte informazioni e una mappa dettagliata del trekking è
https://www.bookmundi.