Durante una visita all’Isla de Santa Cruz, nelle Galapagos, dove sono stata ospite del Gobierno Municipal, ho avuto l’occasione di incontrare l’attivissima direttrice della Gestione dello Sviluppo Sostenibile, Ivonne Torres Tello. La persona più adatta per capire meglio come sono gestite queste isole assolutamente uniche al mondo per importanza scientifica.
Naturalmente non è solo questa la loro attrattiva, ma mentre la grande bellezza dell’arcipelago può competere con quella di altrettanti luoghi incantati, la loro unicità dal punto di vista dell’interesse scientifico è indiscutibile. Ed è per questo motivo che il governo dell’Ecuador è particolarmente attento alla conservazione di questo patrimonio, non solo nazionale, ma dell’intera umanità.
Ma come coniugare lo sviluppo turistico, e quindi economico, delle isole con la loro salvaguardia come santuario naturalistico? E’ stato questo il tema della conversazione con Ivonne, preparatissima sull’argomento e sempre molto gentile e disponibile.
“Le isole Galapagos - ci dice Ivonne – sono un bene prezioso, protetto dallo Stato dell’Ecuador con l’istituzione del Parco Nazionale Galapagos che copre ben il 97% della loro superficie terrestre. Anche l’ambiente marino è protetto da una Riserva Marina che è la quarta più grande al mondo. La politica del governo è di sviluppare un turismo ecologico che permetta di conoscere le nostre isole, assicurando al contempo la conservazione e la protezione dell’ambiente e delle specie animali che ci vivono e che sono uniche al mondo.
I turisti possono visitare le isole del nostro arcipelago prendendo parte a crociere (ve ne sono di diverse durate, dai 4 ai 15 giorni), accompagnati da guide specializzate.
Un altro modo di conoscere le Galapagos è quello di fermarsi su una delle cinque isole abitate, da dove si possono organizzare le visite ai vari punti del parco con escursioni in giornata o di più giorni, a seconda della disponibilità di tempo del turista. In questo modo si ha la possibilità di conoscere anche la vita e la cultura degli abitanti delle Galapagos, non solo la loro natura”.
Essendo stata ospitata qualche giorno a Santa Cruz, l’isola che è la porta d’accesso all’arcipelago, e avendo mangiato nei suoi ristorantini, parlato con i suoi abitanti e visto il suo splendido artigianato, non posso che essere d’accordo con Ivonne sul fatto che la scelta migliore è quella di fermarsi qualche giorno sulle isole, dandosi il tempo per un approccio meno frettoloso.
A Santa Cruz c’è il primo centro per lo studio delle tartarughe giganti e si possono vedere questi incredibili animali vivere allo stato di natura. Un’altra esperienza sicuramente indimenticabile è quella di fare il bagno (se si sopporta la fredda acqua dell’oceano) nuotando con i leoni marini che, a dispetto del loro nome minaccioso, sono delle simpaticissime otarie, assolutamente inoffensive per chi non le disturba. E’ per queste attrattive che i turisti si fermano a Santa Cruz, dedicandosi agli sport marini e al relax sulle sue spiagge.
Turisti il cui numero aumenta ogni anno, giungendo da ogni parte del mondo, soprattutto dagli Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna e Germania. In Italia le isole Galapagos sono ancora una meta turistica poco frequentata, tanto che nel 2010 furono solo poco più di 3000 gli italiani su oltre 173.000 visitatori.
“Santa Cruz deve essere maggiormente promossa come destinazione turistica – prosegue Ivonne – E’ per questo motivo che ci siamo coordinati e che stiamo lavorando insieme al Ministero dell’Ambiente tramite il Parco Nazionale Galapagos e al Ministero del turismo. Dato che ogni isola è autonoma dal punto di vista amministrativo, coordiniamo le politiche turistiche attraverso il lavoro di commissioni che si riuniscono periodicamente. Ci troviamo tutte le settimane per portare avanti il lavoro di ognuna delle commissioni che realizzano iniziative unitarie”.
Ivonne è visibilmente innamorata della sua isola e del suo lavoro. Un po’ scherzosamente le chiedo come definirebbe Santa Cruz. “Un luogo paradisiaco dove tutti vorrebbero ritornare”.
Hai ragione, Ivonne. Ci ritorneremo di sicuro e grazie per i bei giorni che ci avete offerto.