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Salar de Uyuni: fantastico !

21.05.2014 // Bolivia

salar de Uyuni
Immagine a dimensioni reali - foto di Mariella Moresco

Dopo un’intera giornata di viaggio, lunga e  bellissima, ricca di emozioni  che a sera ci faranno sentire stanchissimi e felici, arriviamo a Uyuni dopo  seicentocinquanta chilometri percorsi quasi interamente su strade sterrate (e sui 4000 metri) in un solo giorno ma, grazie all'abilità del nostro autista e della nostra bravissima guida,  senza perdere nessuna attrattiva e soprattutto concedendoci le soste e il tempo necessari per godere in tranquillità di tutte le bellezze che abbiamo incontrato.  (vedi  Attraversando le Ande verso Uyuni - Laguna Verde e Sol de Mañana) e Attraversando le Ande verso Uyuni – Un raro fenomeno alla Laguna Colorada ).

Proseguiamo per Colchani, dove si riposeremo al l’hotel Palacio de Sal, che ci accoglie con una scenografica entrata interamente costruita con blocchi di sale: dal bancone della reception alle colonne che scandiscono lo spazio, dai sedili dei divani ai tavolini. Anche la nostra stanza ha pareti e comodini  costruiti con blocchi di sale, e sulle nostre teste… una cupola di grandi mattoni di sale!

Siamo alla fine della stagione delle piogge e c’è ancora acqua sul Salar: impossibile attraversarlo, secondo le previsioni. Che non tengono però conto del fattore fortuna.  Al mattino successivo, infatti, il nostro autista scopre che sul nostro lato del Salar l’acqua è già evaporata! 

Entriamo quindi con la jeep e dopo pochi minuti ci lasciamo alle spalle i solchi scuri lasciati vicino alle sponde dalle ruote degli altri mezzi  e iniziamo un incredibile percorso sulla più candida e abbagliante distesa che si possa immaginare. Non ancora percorsa da alcun mezzo, pulitissima sotto l’acqua da poco evaporata, la distesa di sale ci dischiude un mondo fantastico, sovrastato dall’azzurro intensissimo di un cielo straordinariamente terso. Siamo eccitati e felici. Abbiamo  la straordinaria fortuna di solcare per primi quella distesa immacolata, che si perde a vista d’occhio, fino alle lontanissime montagne che circondano il Salar. Perché non approfittare fino in fondo di questa insperata fortuna e non spingerci per una novantina di chilometri  in un paesaggio irreale fino all’isola Inca Huasi? Meta non prevista nel programma, data la stagione. Un regalo fantastico del nostro autista e della  nostra guida.

La piccola isola è interamente coperta da cactus giganteschi che riescono  a vivere in un ambiente particolarmente difficile. Con un po’ di affanno dovuto all’altitudine (siamo a oltre 3650 metri) saliamo sulla parte più alta dell’isola e ci guardiamo intorno.  Sale, nient’altro che sale, a 360 ° ! E un biancore brillante, bellissimo, interrotto solo dalle forme esagonali  che disegnano la superficie.
Ed è su questa distesa incredibile che mangeremo, comodamente seduti a un tavolino, sotto un ombrellone, in mezzo al nulla. Una perfetta composizione surrealista!  

La notizia che il Salar è parzialmente asciutto ha già fatto accorrere molti turisti. Noi ci allontaniamo, sempre più dentro il deserto di  sale, sempre più lontani, verso un fenomeno affascinante. Nel cielo si sono addensate delle  nuvole che lo stanno oscurando congiungendosi a una densa nebbia che unisce terra e cielo in un manto grigio. E’ l’acqua rimanente che sta evaporando formando opachi banchi di foschia, dentro la quale correremo per quasi un’ora, senza vedere nulla, null’altro che grigio. Grigio biancastro il terreno non più illuminato dal sole, grigio evanescente davanti e intorno a noi,  grigio delle nuvole in cielo.

La sensazione, dapprima strana, curiosa, si fa sempre più inquietante. Sembra di correre nel e verso il nulla. Quando riusciamo a scorgere la sagoma inconfondibile di un vulcano sulla sponda del Salar, ci sentiamo sollevati.  
Abbiamo attraversato la zona di evaporazione e ora siamo in quella ancora allagata. Sotto le ruote piccole onde d’acqua fremono e si allontanano, dando l’impressione di navigare con la jeep sulla superficie del mare.

In  un solo giorno abbiamo goduto della bellezza del Salar asciutto, immacolato e splendente;  abbiamo visto l’ incredibile spettacolo  formato dall’evaporazione dell’acqua che lo ricopre nella stagione delle piogge e l’abbiamo visto ricoperto di onde come un lago! Di più non poteva regalarci.

 

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"Il Salar de Uyuni, uno dei miei sogni che si corona la terza volta che poggio il piede sul territorio boliviano. Il Salar è un deserto, o meglio, è il deserto… Il deserto di sale più grande al mondo, con i suoi 12.000 chilometri quadrati di superficie a un’altezza che supera i 3500 metri." ...

 


Informazioni utili

Il viaggio da San Pedro de Atacama al Salar de Uyuni e la sistemazione all'hotel Palacio de Sal sono stati organizzati dal tour operator boliviano Crillon Tours. Per chiedere informazioni e concordare anche eventuali altri itinerari boliviani, oltre a quello descritto, ci si può rivolgere a  Crillon Tours  scrivendo a cgodoy@titicaca.com.

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Paese: Bolivia
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