La guida bussa al nostro albergo alle 7 di mattina. Il viaggio sarà lungo, oltre 650 chilometri attraverso le Ande da San Pedro de Atacama, nel nord estremo del Cile, al Salar de Uyuni, oltre la frontiera boliviana.
Poche le persone al posto di controllo cileno, una rapida occhiata ai nostri passaporti e via, verso la Bolivia.
Arriviamo per primi al Paso Hito Cajón, la frontiera a circa 4500 metri di altitudine: una casupola persa nel nulla, vicino alla quale una brezza leggera smuove appena la bandiera boliviana. Il sole del mattino colora di rosa intenso una vetta vicina. Intorno solo l’orizzonte immenso degli altipiani andini. Una sensazione di grande pace e di straordinaria bellezza che ci accompagnerà per tutto il viaggio.
La strada rimarrà sterrata fino in prossimità di Uyuni, ma il viaggio sarà comunque comodo, sulla robusta jeep che Crillon Tours ci ha mandato dalla Bolivia. Ci accompagnano José Luis, simpatico e bravissimo autista e Adolfo, .una formidabile guida di origine ayamara, che si prenderà cura di noi ben oltre i suoi compiti, con grande gentilezza, simpatia e professionalità. Due accompagnatori che augurerei a chiunque voglia apprezzare al meglio non solo le bellezze naturali, ma anche avvicinarsi alla storia e alla cultura della zona.
Entrati in Bolivia, accompagnati dalla sagoma del Licancabur, il vulcano cileno che con i suoi 5920 mt segna simbolicamente il confine tra i due paesi, percorriamo alcuni chilometri quasi in totale solitudine fino a raggiungere il Parque Eduardo Abaroa, una riserva faunistica che si estende su 7145 chilometri quadrati tra i 4200 e i 5400 metri di altitudine fino alla bellissima Laguna Colorada, dove qualche ora dopo ci fermeremo per un pic-nic.
Le montagne di questa riserva, quasi tutte ben oltre i 5000 metri, sono le più alte del tratto di cordigliera andina che segna il confine boliviano con il Cile e l’Argentina, caratterizzato dalla presenza di vulcani attivi, fumarole, geiser e fonti termali. Primo spettacolare incontro è con la Laguna Verde a oltre 4500 mt. che, nonostante la stagione delle piogge, si presenta con poca acqua regalandoci in compenso la vista scenografica delle grandiose distese di sale che la circondano, occupando anche parte del suo bacino d’acqua. Nei pressi della laguna i tradizioni monticoli rituali di pietre, un antichissimo omaggio delle popolazioni andine alle alte montagne e una implorazione di protezione per i viandanti, cui Giordano si associa aggiungendo il suo sasso alla cima di un piccolo cumulo.
Il deserto di tanto in tanto cambia colore, mantenendo le sue tonalità delicate ma con striature più accese e con gli improvvisi squarci di bianco abbagliante dei depositi di sale. Una tavolozza di colori che troverà la sua esplosione al Sol de Mañana, un’area vulcanica dove la terra ribolle, si solidifica e apre nuovi sfiatatoi tra tonalità di giallo, di rosso e di verde, inframmezzate dai grigi azzurrati e il marrone dei fanghi lanciati verso il cielo dall’energia vulcanica. Un paesaggio inquietante nella sua straordinaria bellezza. Sopra gli sfiatatoi il calore che sprigiona dalla terra è molto forte e una disattenzione mentre ci si aggira tra le pozze in continuo ribollire, tra fumi densi e cupi gorgoglii, può essere molto pericolosa. Ma più forte è la fascinazione per questo spettacolo che richiama alla mente le epoche primordiali della nascita del pianeta. (continua)
Informazioni utili
L'attraversata da San Pedro de Atacama al Salar de Uyuni, da noi effettuata in un solo giorno di viaggio per evitare il pernottamento a un'altitudine per noi troppo elevata, può essere più comodamente effettuata in due giorni, con il tempo per visitare anche altre bellezze del Parque Eduardo Abaroa. Per chiedere maggiori informazioni e concordare eventuali itinerari diversi da quello descritto, ci si può rivolgere a Crillon Tours scrivendo a cgodoy@titicaca.com.