Guyaquil è una città moderna, che ha conosciuto un forte e veloce sviluppo urbanistico ed economico, grazie alle attività collegate al suo porto, che ne hanno fatto il centro commerciale più importante dell’Ecuador. Tanto prospera da attirare numerosi lavoratori dall’intero paese e dai paesi confinanti.
Girando per le sue strade, si può avere l’impressione di essere in una città sorta di recente. I suoi edifici più importanti e molte delle sue case, infatti, non hanno più di un secolo e mezzo di vita, ma ciò è dovuto purtroppo ai tremendi incendi che nel corso dei secoli hanno devastato la città, distruggendola completamente. Dopo quello che è ricordato come il Grande Incendio, nel 1896, gli ultimi resti della città antica furono definitivamente distrutti dal successivo incendio del 1917, dove scomparve anche la struttura in legno del vecchio Palazzo di Governo.
Oggi Guayaquil si presenta come una città molto dinamica, dalla vivace vita culturale, abbellita da opere di ristrutturazione urbana che hanno radicalmente cambiato l’aspetto e la vivibilità di molte zone. L’esempio più noto (e più straordinario) è sicuramente la zona costiera lungo il fiume Guayas, un tempo degradata.
La realizzazione del progetto di urbanizzazione del Malecón 2000 è considerata come uno degli esperimenti urbani più ambiziosi dell’intero Sudamerica. Non solo ambizioso per la portata degli interventi, che hanno interessato ben due chilometri e mezzo di litorale, ma soprattutto riuscitissimo, dato che oggi questa zona è diventata la passeggiata preferita di residenti e turisti, che vi trovano spazi verdi con laghetti e giardini da cui ammirare il panorama, ma anche spazi commerciali e ristoranti oltre ad attrattive come il grande emiciclo del monumento noto come La Rotonda, dedicato allo storico incontro tra due grandi eroi dell’indipendenza dell’America Latina: il generale José de San Martín e Simón Bolívar, il “Libertador” per antonomasia.
Particolarmente scenografico di notte, il monumento illuminato rimane sicuramente nel ricordo dei visitatori che optano per una visita non affrettata della città, ripagati dall’ospitalità dei suoi alberghi, tra i quali se ne trovano di bellissimi e di grande prestigio, come il lussuoso Oro Verde e l’incomparabile Hotel Galería, i cui arredi sono impreziositi da autentiche opere d’arte.
Un’attrattiva di grande richiamo si trova al termine del Malecón, dove svetta la grande cupola del Cinema Imax, al cui interno gli schermi giganti seguono la curvatura della cupola per garantire una visione ad una risoluzione molto superiore a quella dei sistemi più moderni finora adottati. Una dotazione di avanguardia per una città proiettata coraggiosamente verso il futuro.
Ma Guayaquil non ha dimenticato il suo cuore più antico e pittoresco. I quartieri di Las Peñas e del Cerro Santa Ana risalgono alle ricostruzioni urbane seguite agli ultimi grandi incendi e presentano scorci pittoreschi di stradine costeggiate da case dipinte con delicati colori.
Un tempo zone degradate e considerate pericolose, oggi sono diventate una delle attrattive della città, grazie a una intelligente politica di risanamento voluta dalla precedente e dall’attuale amministrazione cittadina, che hanno saputo dare una svolta importante per il futuro della città.
Passeggiando per queste strade tranquille, costeggiate da ritrovi e gallerie d’arte, si possono vedere le facciate delle case di alcuni presidenti della repubblica.
A Quayaquil nacquero infatti Gabriel García Moreno, per due volte presidente dell’Ecuador, morto assassinato a Quito nel 1875 e che ebbe il merito di far diventare l’Ecuador il paese guida dell’intera America Latina nell’ambito dell’educazione superiore; Gustavo Noboa, presidente dal 2000 al 2003 e l’attuale presidente, Rafael Vicente Correa Delgado, fautore del “socialismo del XXI secolo” e artefice dell’attuale spinta modernizzatrice del paese.
Se il giro per la città non vi ha troppo stancati, salite i 444 gradini che portano in cima al Cerro Santa Ana: godrete della vista della città adagiata lungo la confluenza dei fiumi Guayas e Daule (di sera, lo spettacolo è decisamente affascinante). Sulla sommità della collina vi accoglieranno i cannoni che per tante volte hanno difeso la città dagli attacchi dei pirati e potrete visitare il faro, aperto fino a sera inoltrata.
Chissà che non abbiate la fortuna di distinguere anche l’elegante sagoma illuminata del Guayas, il brigantino tre alberi che è la scuola di vela della marina navale ecuadoriana, la cui base di partenza è proprio il porto di Guayaquil.
Sulla via del ritorno non mancate una visita alla Chiesa di Santo Domingo, la più antica della città, fondata nel 1548 e ristrutturata alla fine degli anni Trenta.
Per terminare, una curiosità: circa 4.000 cittadini di Guayaquil sono discendenti degli emigrati da un altro grande porto, questa volta italiano: Genova!